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Cartellone Scuola 2025
Anche quest’anno abbiamo il piacere di comunicarVi, che il “Teatro Montegrappa” di Rosà, ripropone l’iniziativa denominata “CARTELLONE SCUOLA 2025”, sette rappresentazioni teatrali, rivolte alle scuole dell’Infanzia, primaria, medie e superiori.
di Mario Mascitelli
con Mario Aroldi e Mario Mascitelli
assistente alla regia: Silvia Nisci
costumi: Antonella Mascitelli
con Mario Aroldi e Mario Mascitelli
assistente alla regia: Silvia Nisci
costumi: Antonella Mascitelli
Tutti conosciamo i due personaggi del libro Pinocchio per tutto cio? che combinano durante il racconto ma quale sara? la loro vera storia? Ci siamo immaginati una panchina e un alberello bonsai dove i due, in attesa che arrivi Mangiafuoco a cui vendere Pinocchio, si raccontano e ricordano la loro vita passata e di come si siano ridotti in quello stato miserevole. Vorrebbero andare via ma non riescono, qualcosa li trattiene, perche? capiscono che in quel luogo si sta svolgendo qualcosa di cruciale e, mano a mano che parlano, scoprono che esiste qualcosa di piu? importante degli zecchini d’oro di Mangiafuoco: sta nascendo una nuova amicizia.
Dopo “Amleto”, riproposto in chiave clownesca e favolistica , continua la rilettura dei classici, che da anni il Teatro del Cerchio rivisita e trasforma per renderli adatti ai piu? piccoli e per non farli tramontare mai. Pur se originale, questa storia strizza l’occhio ai due personaggi di Aspettando Godot di S. Beckett cogliendo e trasformando alcuni temi e spunti (la solitudine, la ricerca di senso), facendoli cosi? arrivare a un pubblico di giovanissimi.
Dal 2021, lo spettacolo ha ottenuto il Patrocinio della Fondazione Nazionale Carlo Collodi.
Dopo “Amleto”, riproposto in chiave clownesca e favolistica , continua la rilettura dei classici, che da anni il Teatro del Cerchio rivisita e trasforma per renderli adatti ai piu? piccoli e per non farli tramontare mai. Pur se originale, questa storia strizza l’occhio ai due personaggi di Aspettando Godot di S. Beckett cogliendo e trasformando alcuni temi e spunti (la solitudine, la ricerca di senso), facendoli cosi? arrivare a un pubblico di giovanissimi.
Dal 2021, lo spettacolo ha ottenuto il Patrocinio della Fondazione Nazionale Carlo Collodi.
Età consigliata: dai 5 anni
Durata: 50 minuti
Tecnica utilizzata: teatro d’attore
Tematiche: la solitudine, la ricerca di senso.
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< LETTERA DI PRESENTAZIONE CARTELLONE SCUOLA 2025 >
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Durata: 50 minuti
Tecnica utilizzata: teatro d’attore
Tematiche: la solitudine, la ricerca di senso.
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Regia di Andrea Lugli
Testo di Liliana Letterese tratto da "Nico cerca un amico" di Matthias Hoppe
con Liliana Letterese e Andrea Lugli
Testo di Liliana Letterese tratto da "Nico cerca un amico" di Matthias Hoppe
con Liliana Letterese e Andrea Lugli
Premio Gianni Rodari per il Teatro 2020
Nico è un topolino felice. Ha una bella casa, gli piace giocare con i suoi amici topi, mangiare, dormire, passeggiare.
Oggi però non ha voglia di giocare, non ha nemmeno fame e neanche sonno… Ha voglia di cercare un nuovo amico, un amico speciale: un amico diverso da lui. E allora parte alla ricerca. Esce di casa e incontra tanti animali, tutti diversi, alcuni grandi,
altri piccoli, oppure piccolissimi.
Alcuni anche pericolosi! A tutti offre la sua amicizia, ma… è così difficile trovare un amico diverso!
Tratto da un piccolo e poetico racconto di Matthias Hoppe.
Nico cerca un amico è una riflessione sull’amicizia e sulla diversità proposta
in un linguaggio semplice e poetico.
In scena due attori raccontano la storia con pupazzi animati a vista.
Nico è un topolino felice. Ha una bella casa, gli piace giocare con i suoi amici topi, mangiare, dormire, passeggiare.
Oggi però non ha voglia di giocare, non ha nemmeno fame e neanche sonno… Ha voglia di cercare un nuovo amico, un amico speciale: un amico diverso da lui. E allora parte alla ricerca. Esce di casa e incontra tanti animali, tutti diversi, alcuni grandi,
altri piccoli, oppure piccolissimi.
Alcuni anche pericolosi! A tutti offre la sua amicizia, ma… è così difficile trovare un amico diverso!
Tratto da un piccolo e poetico racconto di Matthias Hoppe.
Nico cerca un amico è una riflessione sull’amicizia e sulla diversità proposta
in un linguaggio semplice e poetico.
In scena due attori raccontano la storia con pupazzi animati a vista.
Età consigliata: dai 3 ai 7 anni
Durata: 50 minuti
Tecnica utilizzata: teatro d’attore, pupazzi animati a vista.
Tematiche: la diversità.
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Durata: 50 minuti
Tecnica utilizzata: teatro d’attore, pupazzi animati a vista.
Tematiche: la diversità.
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di e con Max Pederzoli
consulenza artistica Mario Gumina, Andrea Fidelio e Romina Ranzato
scenografia Luca Mercatelli
costumi Elettra Del Mistro
pupazzi Biro
luci Stefano Razzolini
produzione Madame Rebiné
con il sostegno di Carichi Sospesi, Barabao Teatro e Accademia Perduta/Romagna Teatri
consulenza artistica Mario Gumina, Andrea Fidelio e Romina Ranzato
scenografia Luca Mercatelli
costumi Elettra Del Mistro
pupazzi Biro
luci Stefano Razzolini
produzione Madame Rebiné
con il sostegno di Carichi Sospesi, Barabao Teatro e Accademia Perduta/Romagna Teatri
"Questo non è un testo di presentazione dello spettacolo bensì una lettera di aiuto.
lo, Gianni Calzino, insieme al mio collega Klaus il clown, siamo qui a scrivere questa lettera per chiedere al pubblico di aiutarci a convincere li gran Ventriloquini a rinnovare il repertorio del suo spettacolo. Non ne possiamo più! Ci ha stufato! A-I-U-T-O!"
Uno spettacolo di magia e ventriloquismo per cuori giovani dai 6 ai 99 anni.
lo, Gianni Calzino, insieme al mio collega Klaus il clown, siamo qui a scrivere questa lettera per chiedere al pubblico di aiutarci a convincere li gran Ventriloquini a rinnovare il repertorio del suo spettacolo. Non ne possiamo più! Ci ha stufato! A-I-U-T-O!"
Uno spettacolo di magia e ventriloquismo per cuori giovani dai 6 ai 99 anni.
Età consigliata: dai 6 ai 99 anni
Durata: 50 minuti
Tecnica utilizzata: teatro di figura e magia.
Tematiche: Ventriloquismo e magia.
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Durata: 50 minuti
Tecnica utilizzata: teatro di figura e magia.
Tematiche: Ventriloquismo e magia.
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con Michele Eynard e Federica Molteni
disegni dal vivo Michele Eynard
scenografie e mostri Enzo Mologni
regia Carmen Pellegrinelli
produzione Luna e GNAC Teatro
si ringrazia Albano Arte per il sostegno
disegni dal vivo Michele Eynard
scenografie e mostri Enzo Mologni
regia Carmen Pellegrinelli
produzione Luna e GNAC Teatro
si ringrazia Albano Arte per il sostegno
Spettacolo vincitore del Premio Maria Signorelli 2014 – Rassegna Nazionale Oltre la Scena – Targa d’argento della Presidenza della Repubblica Italiana.
I disegni dal vivo proiettati su un grande schermo affascinano e incuriosiscono i più piccoli, accompagnandoli dentro le storie, per imparare a leggere e scrivere attraverso un teatro fatto di immagini.
Un piccolo omaggio a Munari, a Rodari e ai grandi maestri che hanno reso la nostra infanzia un piccolo mondo poetico.
Perché non facciamo una fantasia sull’alfabeto…fantastico, imprevisto, con lettere tutte diverse, di dimensioni, di forma, di materia e di colore, buttate per aria con allegria. (Bruno Munari)
Che cosa è una C?
Un cane, una culla o una cuccia?
E una P? Un pesce? Una palla? O tutti e due?
Adele e Berta si ritrovano magicamente catapultate all’interno del libro che contiene tutte le parole: il vocabolario. Berta vorrebbe scappare, Adele invece vuole esplorare quello strano universo.
Che gran scompiglio però!
La grande mano che conosce i segreti dei segni mette in movimento lettere e parole, che prendono forme e significati inattesi e fantastici.
Filastrocche e giochi di parole fanno scoprire alle due ragazze che le parole sono veicolo di fantasia ed emozioni. Torneranno nella realtà cambiate, ricche di una nuova amicizia.
I disegni dal vivo proiettati su un grande schermo affascinano e incuriosiscono i più piccoli, accompagnandoli dentro le storie, per imparare a leggere e scrivere attraverso un teatro fatto di immagini.
Un piccolo omaggio a Munari, a Rodari e ai grandi maestri che hanno reso la nostra infanzia un piccolo mondo poetico.
Perché non facciamo una fantasia sull’alfabeto…fantastico, imprevisto, con lettere tutte diverse, di dimensioni, di forma, di materia e di colore, buttate per aria con allegria. (Bruno Munari)
Che cosa è una C?
Un cane, una culla o una cuccia?
E una P? Un pesce? Una palla? O tutti e due?
Adele e Berta si ritrovano magicamente catapultate all’interno del libro che contiene tutte le parole: il vocabolario. Berta vorrebbe scappare, Adele invece vuole esplorare quello strano universo.
Che gran scompiglio però!
La grande mano che conosce i segreti dei segni mette in movimento lettere e parole, che prendono forme e significati inattesi e fantastici.
Filastrocche e giochi di parole fanno scoprire alle due ragazze che le parole sono veicolo di fantasia ed emozioni. Torneranno nella realtà cambiate, ricche di una nuova amicizia.
Età consigliata: dai 6 anni
Durata: 50 minuti
Tecnica utilizzata: teatro d’attore, disegno dal vivo con lavagna luminosa e ombre.
Tematiche: il libro, la parola, le emozioni, lettura e scrittura.
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Durata: 50 minuti
Tecnica utilizzata: teatro d’attore, disegno dal vivo con lavagna luminosa e ombre.
Tematiche: il libro, la parola, le emozioni, lettura e scrittura.
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Con: Giacomo Dimase ed Enrico Desimoni
Regia: Enrico Messina
Co-produzione: Teatro Giovani Teatro Pirata – Armamaxa Teatro
Regia: Enrico Messina
Co-produzione: Teatro Giovani Teatro Pirata – Armamaxa Teatro
“Miei signori date orecchio, se di sangue franco siete, del valente Robin Hood or le imprese ascolterete …”
Robin Hood di Sherwood, il fuorilegge per antonomasia, è forse l’unico personaggio della cultura europea che sia riuscito ad attraversare con perfetta naturalezza tutti i ‘media’ che si sono succeduti dal Basso Medioevo fino ad oggi: dalla tradizione orale dei mercati e delle fiere fino al villaggio globale della comunicazione televisiva e cinematografica.
Ladro e brigante, bandito e gentiluomo, il “miglior arciere d’Inghilterra” diventa, nella tradizione delle ballate popolari, la figura di colui che si ribella alle ingiustizie sociali e alle prepotenze dei dominatori. Brigante e paladino insieme, Robin sta dalla parte dei contadini e dei dispera@: “ruba ai ricchi per dare ai poveri”. Difensore del popolo angariato dai potenti, coraggioso furfante che ignora i vincoli del diritto, Robin incarna in sé l’aspirazione universale dell’uomo alla libertà: le sue gesta incarnano la ricerca e l’affermazione di una dignità umana che riscatti una vita marginale e degradata.
Raccontare la storia di Robin Hood offre, dunque, l’occasione di porgere ai bambini un messaggio semplice ma di valore universale: le regole vanno rispettate ma quando non sono ‘giuste’ bisogna trovare il coraggio di dire di no e di opporcisi! Con i modi di un teatro essenziale e un po’ d’altri tempi, fatto di scene povere costruite con materiali semplici, i due attori parlano ai bambini con il linguaggio del racconto per riavvicinarli alla dimensione dell’ascolto; evocano la storia di Robin e, come cantastorie da piccolo borgo, la trasformano, la inventano e ci giocano, se la cuciono addosso e ci si ritrovano dentro “bambini” anche loro, impegnati ad arrampicarsi sugli alberi proprio come Robin Hood e il suo compagno Little John.
C’era una volta un famoso bandito che, per sottrarsi alle ingiuste leggi del suo tempo, decise di costruire il suo rifugio sugli alberi, e si ritrovò a guardare il mondo che da lassù gli sembrò piccolo. A portata di mano, a portata di tutti, senza servi né padroni.
Robin Hood di Sherwood, il fuorilegge per antonomasia, è forse l’unico personaggio della cultura europea che sia riuscito ad attraversare con perfetta naturalezza tutti i ‘media’ che si sono succeduti dal Basso Medioevo fino ad oggi: dalla tradizione orale dei mercati e delle fiere fino al villaggio globale della comunicazione televisiva e cinematografica.
Ladro e brigante, bandito e gentiluomo, il “miglior arciere d’Inghilterra” diventa, nella tradizione delle ballate popolari, la figura di colui che si ribella alle ingiustizie sociali e alle prepotenze dei dominatori. Brigante e paladino insieme, Robin sta dalla parte dei contadini e dei dispera@: “ruba ai ricchi per dare ai poveri”. Difensore del popolo angariato dai potenti, coraggioso furfante che ignora i vincoli del diritto, Robin incarna in sé l’aspirazione universale dell’uomo alla libertà: le sue gesta incarnano la ricerca e l’affermazione di una dignità umana che riscatti una vita marginale e degradata.
Raccontare la storia di Robin Hood offre, dunque, l’occasione di porgere ai bambini un messaggio semplice ma di valore universale: le regole vanno rispettate ma quando non sono ‘giuste’ bisogna trovare il coraggio di dire di no e di opporcisi! Con i modi di un teatro essenziale e un po’ d’altri tempi, fatto di scene povere costruite con materiali semplici, i due attori parlano ai bambini con il linguaggio del racconto per riavvicinarli alla dimensione dell’ascolto; evocano la storia di Robin e, come cantastorie da piccolo borgo, la trasformano, la inventano e ci giocano, se la cuciono addosso e ci si ritrovano dentro “bambini” anche loro, impegnati ad arrampicarsi sugli alberi proprio come Robin Hood e il suo compagno Little John.
C’era una volta un famoso bandito che, per sottrarsi alle ingiuste leggi del suo tempo, decise di costruire il suo rifugio sugli alberi, e si ritrovò a guardare il mondo che da lassù gli sembrò piccolo. A portata di mano, a portata di tutti, senza servi né padroni.
Età consigliata: dai 6 anni
Durata: 55 minuti
Tecnica utilizzata: teatro di narrazione e d’attore.
Tematiche: il coraggio di ribellarsi alle ingiustizie e alle prepotenze.
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Durata: 55 minuti
Tecnica utilizzata: teatro di narrazione e d’attore.
Tematiche: il coraggio di ribellarsi alle ingiustizie e alle prepotenze.
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di e con Giacomo Dimase
luci Paolo Mongelli
cura della drammaturgia e della messa in scena Enrico Messina
produzione Armamaxa Teatro
luci Paolo Mongelli
cura della drammaturgia e della messa in scena Enrico Messina
produzione Armamaxa Teatro
Realizzato con il sostegno di TRAC - Teatri di Residenza Artistiche Contemporanea
Selezionato nell’ambito del laboratorio di Narrazione di Montagne Racconta 2020
BARI, 2001 Un bambino bianco bianco, t-shirt gialla e zaino in spalla, si incammina come ogni
mattina verso scuola. La strada però è piena di pericoli, alcuni più “cattivi” di altri. Ma il bambino
bianco bianco questo lo sa, l’ha imparato a sue spese l’anno prima. Ed ora ha un piano.
BARI, 2021 Un giovane uomo bianco bianco, camicia e valigetta da lavoro in mano, si incammina
verso la scuola dove insegna. Nella scuola però ci sono i grandi più grandi di lui, alcuni più “cattivi”
di altri. Il giovane bianco bianco questo l’ha imparato di recente, quando ha letto in classe un libro
“non adatto”. Ed ora dovrà trovare il coraggio di mettere da parte strategie e paure passate. In
nome di tutte “le piccol-e Spider-man” e “i piccol-i Els-a”.
Selezionato nell’ambito del laboratorio di Narrazione di Montagne Racconta 2020
BARI, 2001 Un bambino bianco bianco, t-shirt gialla e zaino in spalla, si incammina come ogni
mattina verso scuola. La strada però è piena di pericoli, alcuni più “cattivi” di altri. Ma il bambino
bianco bianco questo lo sa, l’ha imparato a sue spese l’anno prima. Ed ora ha un piano.
BARI, 2021 Un giovane uomo bianco bianco, camicia e valigetta da lavoro in mano, si incammina
verso la scuola dove insegna. Nella scuola però ci sono i grandi più grandi di lui, alcuni più “cattivi”
di altri. Il giovane bianco bianco questo l’ha imparato di recente, quando ha letto in classe un libro
“non adatto”. Ed ora dovrà trovare il coraggio di mettere da parte strategie e paure passate. In
nome di tutte “le piccol-e Spider-man” e “i piccol-i Els-a”.
Età consigliata: da 11 a 16 anni
Durata: 60 minuti
Tecnica utilizzata: narrazione.
Tematiche: spettacolo sul bullismo e sulla libertà, sul diritto di essere sé stessi, il coraggio di ribellarsi alle ingiustizie e alle prepotenze.
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Durata: 60 minuti
Tecnica utilizzata: narrazione.
Tematiche: spettacolo sul bullismo e sulla libertà, sul diritto di essere sé stessi, il coraggio di ribellarsi alle ingiustizie e alle prepotenze.
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di Liliana Letterese e Roberto Anglisani
con Liliana Letterese e Andrea Lugli
regia e lavoro degli attori Roberto Anglisani
drammaturgia del movimento e narrazione fisica Elisa Cuppini
produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri
con Liliana Letterese e Andrea Lugli
regia e lavoro degli attori Roberto Anglisani
drammaturgia del movimento e narrazione fisica Elisa Cuppini
produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri
Nel mito di Orfeo si raccoglie una sorprendente molteplicità di tematiche: l’amore e la morte, il trionfo e il fallimento, la ricerca della bellezza attraverso l’arte e la discesa negli inferi.
Forse è per questo motivo che, tra le leggende che hanno attraversato i secoli e sono arrivate a noi intatte nei loro significati e nei loro interrogativi, poche hanno avuto la fortuna in poesia, nella musica, nella letteratura e nel teatro di quella del mitico cantore della Tracia, il figlio di Apollo e della Musa Calliope, Orfeo, amato dagli dei e dotato di una voce e di un canto capaci di estasiare tutte le creature della terra.
Quando la sua giovane sposa Euridice muore per il morso di un serpente, Orfeo cade nella disperazione più assoluta. E allora, per riavere la sua amata, decide di sfidare la potenza dell’Oltretomba con la forza del suo canto.
Quella di Orfeo è la storia di un viaggio avventuroso, di una ricerca di sé nel profondo dell’anima. Una sfida con sé stessi per sconfiggere il freddo e il buio attraverso la bellezza e l’amore.
Lo spettacolo si snoda in una narrazione a due voci, nella quale il racconto arriva dalle parole e dai corpi dei due interpreti, che, nell’essenzialità della parola e del gesto, ricercano un contatto il più possibile profondo e sincero con il pubblico.
Forse è per questo motivo che, tra le leggende che hanno attraversato i secoli e sono arrivate a noi intatte nei loro significati e nei loro interrogativi, poche hanno avuto la fortuna in poesia, nella musica, nella letteratura e nel teatro di quella del mitico cantore della Tracia, il figlio di Apollo e della Musa Calliope, Orfeo, amato dagli dei e dotato di una voce e di un canto capaci di estasiare tutte le creature della terra.
Quando la sua giovane sposa Euridice muore per il morso di un serpente, Orfeo cade nella disperazione più assoluta. E allora, per riavere la sua amata, decide di sfidare la potenza dell’Oltretomba con la forza del suo canto.
Quella di Orfeo è la storia di un viaggio avventuroso, di una ricerca di sé nel profondo dell’anima. Una sfida con sé stessi per sconfiggere il freddo e il buio attraverso la bellezza e l’amore.
Lo spettacolo si snoda in una narrazione a due voci, nella quale il racconto arriva dalle parole e dai corpi dei due interpreti, che, nell’essenzialità della parola e del gesto, ricercano un contatto il più possibile profondo e sincero con il pubblico.
Età consigliata: da 11 a 16 anni
Durata: 60 minuti
Tecnica utilizzata: teatro di narrazione.
Tematiche: l’amore e la morte, il trionfo e il fallimento, la ricerca della bellezza attraverso l’arte e la discesa negli inferi.
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Durata: 60 minuti
Tecnica utilizzata: teatro di narrazione.
Tematiche: l’amore e la morte, il trionfo e il fallimento, la ricerca della bellezza attraverso l’arte e la discesa negli inferi.
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