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Programmazione attuale
Cartellone scuola 2010/2011
Cartellone scuola 2010/2011
LA PICCIONAIA – I CARRARA Teatro Stabile di Innovazione
CYRANÒ E IL SUO INVADENTE NASO
liberamente tratto da “Cyrano de Bergerac” di E. Rostand
drammaturgia e regia: Ketti Grunchi
consulenza artistica: Carlo Presotto e Maril Van Den Broeck
con: Marco Artusi, Eva Rossella Biolo, Matteo Cremon,
Gianluigi (Igi)Meggiorin, Beatrice Niero
Rimatore, spadaccino, musicista.
Esagerato, ironico, travolgente, idealista.
Nemico di qualsiasi ipocrisia e bassezza umana.
Coraggioso, arde per amore e soffre per il suo invadente naso.
Cyrano è ode a tutti i diversi.
Cyrano è un acrobata della parola, amante appassionato della libertà.
Cyrano ha il naso di un clown e l’animo di un poeta. Imprudente in amore come in guerra, ama la poesia e le parole, e con quelle combatte, fino alla morte. È un funambolo del verso, si batte per testimoniare la vera, profonda libertà della poesia. Cyrano non ha paura ad affrontare i ricchi, i potenti, gli egoisti, i mentitori… e la stupidità. E’ puro come lo sono i bambini. O i grandi con il cuore rimasto bambino. Per questo racconteremo la storia di Cyrano con le parole del bambino più vecchio del mondo: il clown, il trickster, il lunatico che da centinaia di anni ha il cuore gonfio di poesia e di stupore, ardore… coraggio e amori impossibili. Come Cyrano è un cavaliere coraggioso. Cade, si rialza, tenta imprese impossibili, si arroventa di collera o si innamora perdutamente nel giro di pochi secondi. E da tempo immemore nasconde dietro il suo grande naso piccole e grandi bugie… Dopo la felice esperienza di “Sogno di una notte di mezza estate”, un gruppo di 5 attori di poliedrica esperienza, guidati da Ketti Grunchi e Carlo Presotto presentano una storia delicata, dai tratti comici e allo stesso tempo profondi. Uno spettacolo ricco di energia, poesia. Un teatro ingenuo che intende rivolgersi ad un pubblico molto vasto, eterogeneo e composito. Amore, poesia, diversità, passione per la libertà. Ingredienti vecchi come il mondo raccontati da un personaggio amato da molti, in una storia dal taglio originale e accattivante.
Teatrodaccapo in
Natura che matura
Fiori, Frutti, Animali e uno Spaventapasseri nell’ incanto di una sconfinata avventura.
di Giampiero Pizzol
con Marco Pedrazzetti
regia di Massimiliano Fenaroli e Marcello Nicoli
I fiori vanno osservati nel campo in cui sono cresciuti e i frutti vanno raccolti dall` albero che li ha nutriti, così le storie vanno ascoltate dove sono nate.
Nel nostro spettacolo andremo in campagna in compagnia di un simpatico Spaventapasseri.
Ma quali racconti può conoscere un uomo di paglia che non sa leggere e scrivere?
Scopriremo insieme che il mondo è fatto di storie e basta ascoltare i racconti che ci porta il vento o le vicende delle stagioni, oppure il canto di un uccello, il ronzìo di un`ape, guardare attentamente le stelle e accorgersi del colore del grano o del sapore di un frutto, o del salto di una cavalletta, per poter leggere il libro della natura aperto davanti a noi.
La vita, infatti, per chi ha tempo e voglia di ascoltarla con tutti e cinque i sensi attenti, è
davvero una storia saporita.
Si tratta solo di smettere, almeno per un istante di essere travolti dalla fretta e dalla frenesia in cui ci trascina il ritmo delle città in cui viviamo.
Ci accorgeremo così che la battaglia del povero Spaventapasseri oggi non è più contro i rari uccelli che vengono a beccare i frutti della terra, ma è fatta perché coloro che attraversano la campagna possano ascoltare e continuare ad imparare dalla sua materna ed eterna voce.
Genere: Teatro d’attore, coinvolgimento attivo del pubblico;
Tematiche: la campagna con i suoi tempi e i suoi abitanti; scoprire e usare tutti i 5 sensi;
Destinatari: Scuola dell’Infanzia e Primo Ciclo Primaria;
Uno spettacolo di Emanuele Conte del 2005 ripreso da Elisa D’Andrea in una nuova versione per i ragazzi.
I libri di Lewis Carroll hanno appassionato milioni di ragazzi in tutto il mondo e hanno influenzato artisti di tutti i generi: musicisti, registi,disegnatori e attori.
La storia è conosciuta: la deliziosa Alice – bambina e adulta, compresa della sua educazione vittoriana e nello stesso tempo vittima di ogni sorta di imprevisto – è un personaggio sospeso tra la meraviglia infantile e la serietà che deriva dall’affrontare tutti i trabocchetti spazio-temporali degli strani e inquietanti personaggi che abitano il paese “al di là dello specchio”.
I viaggio di Alice hanno sempre appassionato i ragazzi di tutto il mondo, che si lasciano catturare dalle atmosfere magiche costruite da Lewis Carroll.
La stessa aria si respira in questa messa in scena teatrale che prende per mano le tante nuove “Alice” del pubblico per portarle in un mondo al contrario fatto di magia, colori e sorprese.
Un’avventura che piace anche ai grandi perché vedono nella storia il passaggio dall’età infantile all’età adulta: un invito a vedere anche in quell’altro mondo, quello oltre lo specchio e oltre gli anni dell’età dell’oro, lo stesso spirito che ci può spingere a continuare a giocare – ora e sempre – il serissimo gioco dell’infanzia.
“Alice nel paese delle meraviglie” (1865), è un opera molto amata nell`ambito della letteratura infantile inglese, ma apprezzata anche dal pubblico adulto per i giochi logici e verbali. Lo stesso vale per il seguito, “Attraverso lo specchio” (1871), che riprende i temi di Alice, con la variante che i personaggi, che nel primo libro sono carte da gioco, diventano pezzi degli scacchi.
Regia: Pippo Gentile con la collaborazione di: Chiara Bortoli
Interpreti: Genni Arsie, Chiara Bortoli, Roberto Costa, Giovanni D’Ippolito, Denis Dissegna, Angelo Dolci, Federica Lanzarini, Stefano Napoletano, Pippo Gentile, Anna Roman, Tiziana Sasso, Elisa Segafreddo, Michele Stella
Assistenti di scena: Adriana Sasso e Roberta Lazzaretto
Tecnico luci e suono: Simone Sonda
Minosse, re di Creta, pregò Poseidone di inviargli un toro come simbolo di riconoscimento della sua regalità. Poseidone acconsentì: gli donò un bellissimo e possente toro bianco di inestimabile valore, imponendogli di sacrificare l’animale sacro agli Dei.
Invece Minosse,vista la bellezza dell’animale decise di tenerlo per sé. Poseidone allora, per punirlo, fece innamorare perdutamente Pasifae moglie di Minosse, del toro stesso.
Pasifae desiderava ardentemente accoppiarsi con lui e voleva follemente soddisfare la propria passione. La donna dunque, innamorata del toro, trovò un alleato in Dedalo architetto. Egli costruì una mucca di legno montata su ruote, con l’interno cavo e ricoperta da una pelle bovina e Pasifae vi entrò. Dedalo decise di collocare la mucca di legno nel prato dove il toro era solito pascolare e quando il toro la vide si compì l’unione carnale. Da questa unione nascerà il Minotauro con un corpo di uomo e la testa di toro. I primi anni il Minotauro li trascorse nelle stalle del palazzo con la sorella Arianna che rimane incantata ad ascoltare i suoi discorsi sulle stelle, i fiori, le erbe, innamorandosi sempre di più di quel fragile fratello.
Dopo un po’ di tempo Minosse, infastidito da quella mostruosa presenza, lo rinchiuderà in un labirinto di specchi. Il Minotauro crescerà credendo che i molteplici riflessi delle sue immagini siano persone reali che replicano le sue azioni quotidiane. Arianna non riesce a sopportare le sofferenze dell’amato fratello e implora il padre di liberarlo.
La crudeltà paterna renderà vana la sua preghiera.
Nel frattempo Creta sottomette la città di Atene e impone ad essa di inviare sette giovani fanciulle, alla vista della prima fanciulla, il Minotauro rimane estasiato dalla sua bellezza provando desiderio di vita, gioia, liberazione, ma la forte attrazione si trasformerà in un involontario abbraccio mortale.
Teseo, figlio del re ateniese Egeo, si reca a Creta per sconfiggere il Minotauro e qui Arianna per salvare il fratello mette in atto la sua strategia: fingersi innamorata di Teseo e cercare di aiutarlo con quel filo, nella speranza di rivedere il suo amato fratello il Minotauro ma non sarà così…
Per continuare a proporvi i più amati classici della letteratura inglese, ci rivolgiamo ancora una volta al grande narratore Robert Louis Stevenson ed al suo classico dell’horror immerso nelle nebbie londinesi…. Quando Sir Danvers Carew viene ritrovato brutalmente assassinato, le indagini della polizia non conducono ad uno spietato assassino bensì al rispettabilissimo Dr Jekyll, un uomo che non farebbe male ad una mosca. Sebbene sia una persona gentile, Dr Jekyll è convinto che il bene ed il male coesistano in ogni essere umano. I suoi esperimenti scientifici svelano il suo lato malvagio, con conseguenze terribili, che il povero Dr Jekyll non avrebbe mai immaginato e di cui si pentirà amaramente. Pubblicato per la prima volta nel 1886, The Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde, ebbe subito un grande successo e con il tempo avrebbe ispirato numerosissimi film per il cinema e spettacoli teatrali. Molti ragazzi hanno già visto al cinema almeno una versione di questa storia senza rendersene conto. Da dove pensate che venga l’Incredibile Hulk? Ebbene sì, non è altri che il Dr Jekyll dipinto di verde con indosso un paio di pantaloni attillati. Blah Blah Blah vi coinvolgeranno con la loro inconfondibile miscela di horror comico ed un pacchetto didattico con esercizi ed attività da svolgere in classe è disponibile su richiesta.
• La Narratrice: la Sedia con la sua Cristina.
• Il Terribile Mago Africano: brutto e fetentone!
• Mustafà: assistente del mago.
• La Mamma di Aladino: abile sia di lingua che di ramazza.
• Aladino: giovane monello di strada (con un vestito da povero e uno da ricco)
• Il Genio della Lampada: completo di pelle blu e di ciuffo.
• Il Banditore: voce (poco gentile) fuori baracca.
• La Principessa Jasmin: figlia del Sultano, bellissima e un po` oca.
• Il Sultano: pancione e molto interessato a denaro e gioielli.
"Tanti anni fa, in un paese lontano, lontano, al di là di sette mari c`era un deserto giallo...
Dentro una caverna buia (e puzzolente) due loschi individui consultano una sfera fatata. Le sfortune e le fortune del ragazzo Aladino hanno inizio qui, il gioco che lo lega alla lampada dei desideri si dipana lungo tutto il racconto..."
Il bel testo letterario è stato rielaborato con pieno spirito burattinesco, senza appendici "melassose", in oscillazione fra il mistero e gli aspetti quotidiani.
Quelli della vita che si muove e parla dentro e fuori la porta di casa; il tutto ben condito di ironia!
In fin dei conti Aladino potrebbe essere te, o lui, o lei o... me.
Chi non ha desideri? E se si potessero realizzare? Come? Ve lo diremo...
drammaturgia: Stefania Marrone, Cosimo Severo
con: Livia Gionfrida, Franck Nassirou, Aurora Tota, Fabio Trimigno, Vincenzo Scarpiello
musiche: Fabio Trimigno
scene e costumi: Iole Cilento, Porziana Catalano
regia: Cosimo Severo
produzione: Bottega degli Apocrifi in collaborazione con Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo
Cosa succede quando un sogno si avvera?
Questa storia comincia in una notte di luna piena. E’ notte e nel suo castello la regina
sogna con tutte le sue forze di avere una figlia. Il suo sogno diventa realtà grazie alla Fata Bianca, una fata potente, elegante, bella, ma senza amore, che lancia una maledizione sulla principessa appena nata: “quando la principessa compirà 16 anni si pungerà il dito con un ago da cucito e morirà”. Una fata meno bella, meno elegante e meno potente ottiene che la principessa non muoia ma dorma per cento anni in attesa che l’amore la risvegli. Da quel momento il destino si mette in viaggio e per 16 anni il re e la regina, le fate buone, la luna, i sudditi del regno cercano di nascondergli la strada, così quando lui arriva puntuale all’appuntamento la principessa non lo riconosce. La principessa si trova faccia a faccia con il suo destino; si punge e cade in un sonno profondo. Tutto il regno si addormenta insieme a lei, tutti gli uomini, tutte le fate tranne una, la Fata Bianca che resta di fianco alla principessa a regalarle i sogni più belli, sogni che le sembrino più vivi della realtà, sogni che le facciano dimenticare che desidera svegliarsi. Solo l’amore vero, con le sue stramberie e imperfezioni, potrà essere più forte dell’inganno dei sogni perfetti, ma dovrà riuscire a farsi riconoscere.
Lo spettacolo è articolato in tre racconti:
NINO E SEBASTIANO parla di due bambini e della loro grande amicizia, così grande da resistere ai pregiudizi dei “grandi”. Sebastiano abita in un appartamento blu con le tende verdi, Nino in una roulotte verde con le tende blu. Per questo le loro mamme vietano ad entrambi di giocare insieme. Ma un giorno, durante una gita in campagna con la scuola, un temporale li obbliga a rifugiarsi in una capanna. Qui rinasce la loro amicizia. Nino e Sebastiano si fanno coraggio l’un l’altro, si dividono le provviste e si scambiano anche i vestiti: Nino dà il suo maglione a Sebastiano e Sebastiano la sua giacca a Nino. Nel cuore della notte le mamme raggiungono la capanna e trovano i due bambini, ma, nell’oscurità, ognuna di loro porta a casa il bambino dell’altra. E il giorno dopo, quando si accorgono dell’errore…
IL TENACE SOLDATINO DI STAGNO, la celebre fiaba di Andersen, narra le vicende di un amore contrastato, una parabola sulla diversità e sulla solitudine. Venticinque soldatini sono nati da un vecchio cucchiaio di stagno e stanno tutti dritti sull’attenti, con il fucile in spalla e la divisa rossa e blu. Tutti tranne uno: fuso per ultimo, un solo soldatino si ritrova con una gamba sola, perché lo stagno era finito. Ma è l’unico capace di amare: innamorato della ballerina del carillon, intraprenderà per lei un viaggio pieno di avventure e di imprevisti.
IN UNA NOTTE DI TEMPORALE, due animali molto diversi tra loro, un lupo nero e una bianca capretta, si rifugiano al riparo di una capanna abbandonata sul pendio di una collina. A causa dello scrosciare della pioggia e soprattutto dell’oscurità della notte, nessuno dei due si rende bene conto di chi ha vicino. Grazie a questo equivoco i due animali iniziano a parlare, scoprendo così di avere molte cose in comune. Alla fine del temporale, nell’oscurità prima dell’alba, il lupo e la capretta, ormai amici, si salutano dandosi appuntamento al giorno successivo, ignari della sorpresa che la luce del sole riserverà loro.
Le fantastiche avventure del celeberrimo cavaliere della Mancia raccontate
con fantasia e divertimento in uno spettacolo di teatro d’azione.
Tre improbabili postini alle prese con il loro ufficio postale: timbri, buste e mille cartoline da consegnare… Anche a una certa Dulcinea del Toboso…
Tra cavalieri, giganti, mostri e incantesimi, i tre postini, nei ruoli del protagonista, del suo inseparabile Sancio e del fido destriero Ronzinante, dovranno affrontare mille prove, spesso con esiti dolorosamente comici,per l’amore della bella Dulcinea.
Saranno l’amicizia e la fantasia, le magie da sempre più potenti, a tenere uniti i nostri eroi e a insegnare loro come affrontare il mondo con coraggio e con il cuore, non arrendendosi, ma restando sempre capaci di sognare!
Uno spettacolo per ridere e stupirsi di una storia classica sempre attuale e avvincente.
Moon Amour è uno spettacolo dedicato all’infanzia.
Racconta con leggerezza la nascita dell’amore attraverso lo sguardo di due bambini,
con linguaggio divertente ed ironico, attraverso un uso che spazia dal mimo al clown.
In un mondo di genitori separati, fra figli strattonati di qua e di là, Marco e Lisa vanno
alla ricerca delle ragioni del cuore, che ragioni non ha. Fra inseguimenti e fughe,curiosità e paura, i due protagonisti si trovano alle prese con i primi batticuori.
Nello spettacolo i dialoghi si alternano a quadri di puro movimento, in cui l’immaginario dei bambini va a creare personaggi degni di un moderno Peynet. Ma quando l’amore finisce e si affronta la sua fine, ecco che lo stesso immaginario fa nascere scherzi crudeli, fino a scatenare liti furibonde ed appassionate.
Uno spettacolo romantico dove i genitori e figli si passano il testimone delle emozioni,
nell’eterno ed instancabile gioco del rincorrersi e sfuggirsi, cercarsi e lasciarsi.
“…Quella notte mio nonno, Coniglio volante, artista del circo nazionale d’Ungheria, campione di permanenza in volo, venne sparato in cielo e per poco non fece ritorno. Era l’estate del 1959 e tornò sulla terra confuso tra fiocchi di candida neve: nevicava ed era piena estate….” La voce narrante è quella di Coniglio Ginetto, la sola a rievocare di quando in quando una storia che vive di musica, di immagini, di pause incantate, non di parole. Eppure, quella che il pubblico è chiamato a seguire è una storia epica, fatta di inseguimenti sulla neve, orsi che scappano e voli nello spazio. È anche storia di formazione, trasformazione e risveglio per burattini che finiscono nella pancia dell’orso o intrappolati nella neve. I burattini, le sagome che ballano e le ombre cinesi stampate sui vetri di una finestra, sono pagine animate come in un libro per i lettori più piccini.
Rosà Stagione Teatrale - 2011...che spettacolo!
Compagnia L’Accademia di Teàmus di Verona di Michael Frayn
Regia di Rino Condercuri
Un regista, degli attori, l’allestimento della commedia “Nothing On” è la divertente parodia in tre atti di ciò che succede dietro le quinte durante la preparazione e la rappresentazione di uno spettacolo teatrale.
Giorni e mesi trascorsi insieme fanno emergere tra i protagonisti gelosie, rancori e ripicche.
Il primo atto è la prova generale e mette in evidenza già le manie, i tic, i dissapori e gli intrighi amorosi.
Gli atti successivi evidenziano i comportamenti paranoici dei protagonisti, esasperati dal passare del tempo.
Il testo, basato tutto sulla tecnica del teatro nel teatro, è un susseguirsi di gags esilaranti
in cui i componenti della compagnia danno libero sfogo al loro istinto ...“perché è di questo che si tratta: porte e sardine. Entrare e uscire. Fare entrare le sardine, fare uscire le sardine. La farsa è così, il teatro è così, la vita è così !”
Compagnia Punto e…a capo di Pordenone di Aldo Niccolaj.
REGIA: Mirko Artuso
Non è un adattamento, ma una commedia noir gustosa e nuova, pur se basata sull`Amleto maggiore. La storia è ambientata nella cucina del Castello di Elsinore, dove il cuoco Froggy, la moglie Cathy, la loro figlia Inge (personaggi di pura fantasia) fra un piatto e l`altro ricostruiscono e vivono la storia di Amleto. I servi prendono per mano il pubblico e lo portano tra le stanze del castello, soprattutto tra pentole e fornelli, narrando a modo loro questo classico della drammaturgia.
Molti elementi della grande opera vengono ricondotti al loro lato più essenziale ed umanamente semplice, osservati con gli occhi di umili servi, mostrandoci la nota vicenda da una angolatura ben diversa da quella cui ci ha abituato la tradizione; ne risulta una lettura goliardica e scanzonata, in grado di farci apprezzare Amleto come non l’abbiamo mai potuto gustare.
Compagnia Theama Teatro
TESTO: Heinrich Von Kleist nella traduzione in dialetto veneto di Mario Andreis
Consulenza linguistica di Antonio Stefani
REGIA: Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese
Il testo che Kleist scrisse nei primissimi anni del 19° secolo, è una commedia perfetta, dove l’interesse è sostenuto da una trama impeccabile e dalla descrizione di personaggi tutti vivissimi, interessanti e intelligentemente comici. Egli traccia con un brio sottile e in un contesto popolare il profilo di un giudice che si trova nella paradossale situazione di indagare su un crimine di cui egli stesso è il colpevole e rappresenta l’assurdità di un’ anima che non sa più riconoscere una realtà obbiettiva. Questa commedia, attraverso la comicità, dà consistenza ad un intreccio a cui si aggiunge, se vogliamo, una lettura simbolica: in ciascuno di noi si nasconde una natura potenzialmente criminale e sempre si troverà qualcuno pronto a salire sullo scranno del giudice a condannare quella che è in fondo una parte di sé stesso.
Poiché l’italiano letterario mal si presta a rendere efficacemente il linguaggio dei contadini, un ulteriore miglioramento della messa in scena e dell’ambientazione avviene grazie a Mario Andreis, il quale ha la capacità di rendere più efficace la drammaticità farsesca di cui gode il testo,confezionandolo con le tonalità del nostro magico ed esilarante dialetto veneto.
Compagnia Pantakin di Venezia
REGIA: Michele Modesto Casarin
L’Amor Comanda parla di sentimenti, di sogni infranti, di fragilità e debolezze dell’essere umano, ma anche della forza travolgente dell’amore.
Una contrastata storia di passione prende vita sullo sfondo di una Venezia cinquecentesca intrigante e pettegola, città di frontiera popolata da strani personaggi e delle loro rocambolesche avventure. Il nostro spettacolo racconta di una giovane donna, Catarinella, che vive ingenuamente la sua adolescenza. Sua madre, Denega, vecchia cortigiana la inizia all’arte del meretricio. Catarinelle si innamora del suo primo amante, Bolina, e crede di poter vivere liberamente il loro amore, finchè Denega non la riporta a contatto con la crudeltà degli esseri umani.
Attraverso l’uso delle maschere della Commedia dell’arte, in grado di filtrare anche gli argomenti più scottanti e delicati, abbiamo trasformato i clienti delle nostre meretrici in tipi fissi (il vecchio, il giovane bell’imbusto, il mercenario), che rappresentano i molteplici volti dell’umanità in qualsiasi epoca.
Per non lasciare lo spettatore solo di fronte all’amarezza della vita abbiamo pensato ad un lieto fine, che raramente accadrebbe nel nostro mondo cinico ed individualista, ma che l’illusione teatrale può certamente trasformare in un istante di utopica felicità!
TEATRO DEI PAZZI di San Donà di Piave (VE) di Carlo Goldoni
adattamento e regia di Giovanni Giusto
Ancora una produzione goldoniana sopra le righe del teatro dei Pazzi.
Un curioso accidente è stata scritta da Carlo Goldoni nel 1760.
L’amore tra un giovane ufficiale e la figlia del padrone di casa viene da quest’ultimo ostacolato ed alla fine “risolto” dagli intrighi e dalle furberie femminili. Al centro della vicenda l’equivoco che spinge il padre della sposa ad aiutare il giovane militare, anche finanziariamente e a consigliarne il rapimento, all’oscuro del fatto che i protagonisti del piano suggerito, sono proprio i due innamorati.
La storia d’amore scorre parallela alla comicissima vicenda dell’Arlecchino soldato, (estrapolata dalla commedia “L’Amante Militare” di Goldoni) e messa in scena in una di quelle ormai famose rivisitazioni di Giovanni Giusto che da sempre caratterizzano le performances del Teatro dei Pazzi.
COMPAGNIA PROTOTEATRO di Montagnana (PD)
liberamente tratto da “La locandiera” di Carlo Goldoni
Regia: PIERO DAL PRÀ
"La locandiera e gli amorosi” è un libero adattamento dall’originale “La locandiera” di C. Goldoni in cui, pur rimanendo sostanziali molte parti del dialogo dell’autore veneziano, si rivelano interessanti talune aggiunte, come per esempio le figure delle tre lavandaie: ragazze allegre, maliziose, pronte al canto e ai passi di danza, che sempre s’intromettono nel dialogo, ammiccando alla loro padrona. I due servitori poi non agiscono soltanto in piccole “pause di respiro”, ma rappresentano una vibrante “trait d’union” tra una Mirandolina divenuta più astuta conduttrice della storia e i tre avventori: il Marchese di Forlimpopoli, il Conte d’Alba Fiorita e il Cavaliere di Ripafratta.
Questi arricchiscono il loro “tipo”, la loro “maschera” divenendo, il primo, una macchietta d’uomo ancora più ridicola e impacciata; il secondo un nobilotto cicisbeo e bizzoso; il terzo, un misogino patetico e stravagante, pieno di debolezze e incertezze.
Concerto di Sant` Antonio Abate
Concerto di Sant` Antonio Abate
Gian Battista Pergolesi (1717-1736)
Stabat Mater
per Soprano, Contralto, Archi e Basso Continuo
Orchestra Regionale Filarmonica Veneta
Direttore : Antonio Segafredo
Soprano : Anna Maria Di Filippo
Contralto : Alessandra Visentin
Danza 2011
Danza classica,contemporanea,jazz,hip hop in...con...tra EMOZIONI IN MOVIMENTO
Associazione Culturale Koreos Danza di Rosà (VI)
Insegnante Selenia Mocellin
A.S.D. Tersicore Danza di Cartigliano (VI)
Insegnante Laura Racchella
A.S.D. Arte in Movimento di Asolo (TV)
Insegnante Clara Tasca
Centro Formazione Danza di Romano d’Ezz. (VI)
Insegnanti Francesca Foscarini e Barbara Todesco
Centro Formazione Danza di Schio (VI)
Insegnante Ornella Pegoraro
Scuola di Danza Libera e Coreografia di Romano d’Ezz. (VI)
Insegnante Emanuela Tapergi
A.S.D. Bassano Ballet di Bassano del Grappa(VI)
Insegnante Claudia Cappelletto
Scuola di Danza Elena e Lucia Pegorari S.Zenone d. Ezz.(TV)
Insegnante Elena e Lucia Pegorari
Il tempo delle scelte
Tavola rotonda sul tema :
ANIMATORI DELLA CULTURA : LA SFIDA EDUCATIVA PER ME E PER LA COMUNITA`.
condotta da : Don Vincenzo Salerno teologo,filosofo e direttore del corso di Pedagogia
con indirizzo Educatore Sociale della Scuola Superiore internazionale di
Scienza della Formazione dell`Università Salesiana a Mestre (VE)
Grease
TRAMA GREASE (BRILLANTINA) film del 1978
Danny Zuko, il leader dei T-Birds, una banda di studenti della Rydell High School, incontra Sandy Olsson, una ragazza giovane ed ingenua proveniente dall’Australia, e se ne innamora.
Sandy alla fine delle vacanze deve però tornare in Australia, e i due sono costretti a dirsi addio, giurandosi amore eterno. I programmi di Sandy però improvvisamente cambiano: si iscrive alla stessa scuola di Danny e lì conosce un gruppo di studentesse chiamate Pink Ladies, con cui fa amicizia.
Con la loro complicità inizia una serie di incontri e scaramucce che faranno avvicinare
e allontanare più volte Danny alla sua amata. Una gara di ballo e la festa di fine anno saranno i luoghi dove i due protagonisti si incontrano e capiscono che sono fatti l’uno per l’altra e volano via su una scintillante roadster...
RASSEGNA CORALE
Schola Cantorum di CARTIGLIANO
Coro Parrocchiale di SAN PIETRO
Coro "IL BELL`HUMORE" associazione A.Diabelli di PADOVA
Schola Cantorum "SANT`ANNA"
Il Teatro Montegrappa e la Parrocchia di Sant`Anna di Rosà vi invitano alla
RASSEGNA CORALE
Con : Schola Cantorum di CARTIGLIANO
Coro Parrocchiale di SAN PIETRO
Coro "IL BELL`HUMORE" associazione A.Diabelli di PADOVA
Schola Cantorum "SANT`ANNA"
INGRESSO LIBERO
Celebrazione del 20° Anniversario del Parco Mottes
Il Teatro Montegrappa vi invita alla
CELEBRAZIONE DEL 20° ANNIVERSARIO DEL PARCO MOTTES
Via Risorgimento, laterale di Via Mons. Caron, Borgo Tocchi, di fronte al Bosco di Campagna
con: M° Adriana Rudelli al pianoforte
M° Marianna Bordignon al sassofono
Voci soliste: Eleonora Gaborin, Giulia Battocchio
Esposizione d`arte del Gruppo Dimensione Arte
Brindisi finale in onore dell`autore del parco Albino Mottes
INGRESSO LIBERO
CONCERTI D`AUTUNNO 2011
Le migliori giovani promesse del panomara musicale eccezionalmente sul palco del Teatro Montregappa, un appuntamento unico e imperdibile!
La vita è RELAZIONE! Un uomo senza relazione non può vivere, muore.
con: IRENE PATTA soprano
STELLA GEORGIOU soprano
TINO CECCHELE tenore
MATTEO GOBBO controtenore
FEDERICO CAVARZAN baritono
ENRICO RINALDO basso
CESARE LANA basso
MAURO PERISSINOTTO pianoforte
La regione ti porta al cinema con due euro
"I martedì d` Essai"
Nessun evento presente
Rassegna teatrale autunno 2011
Amici del teatro Remondini di Bassano del Grappa
La commedia, rappresentata per la prima volta a Trieste nel 1880, affascinò il pubblico per l’attualità del tema che, a quel tempo, veniva dibattuto con accesa foga polemica dalla stampa d’informazione e dall’opinione pubblica: la priorità del matrimonio civile su quello religioso. Una non facile tesi che la commedia però presenta con sobrietà e divertente ironia. E…al giorno d’oggi, è veramente superato il tema? Oppure si delineano ancora i due opposti schieramenti? La risposta…agli spettatori.
Ingresso gratuito fino ai 12 anni.
Gli Instabili di Cismon del Grappa
Vivace confronto tra il Veneto povero e polentone e l’attuale, quello del “Nordest” ricco e industrializzato.
Racconta quello che abbiamo perso e quanto abbiamo guadagnato. Nelle caustiche ed esilaranti divagazioni si parla di emigrazione e di lavoro, delle scuole e dei cessi di una volta; si discute di tivù, di sesso e di mode, di come in breve tempo si sia passati dal cesso, alla stanza da bagno, da Carosello al Grande Fratello, dalle mutande della nonna, al perizoma. Il tutto condito da una colorita e piccante lingua veneta.
Ingresso gratuito fino ai 12 anni.
La Piccionaia- I Carrara- Teatro Stabile di Innovazione
Da testi di Mauro Corona
Drammaturgia Roberto Cuppone, Armando Carrara
Musiche dal vivo eseguite da Davide Mattiazzi didjeridu, Dante Calore percussioni
Regia di Roberto Cuppone
A partire dai testi di Mauro Corona, lo spettacolo guida all’ascolto delle “voci del bosco”, che a noi, distratti uomini della globalizzazione, continuano a parlare e anzi, oggi più che mai, chiedono di essere ascoltate. Nello spettacolo si raccontano storie prese in particolare da Le voci del bosco, Il volo della martora e Fantasmi di pietra: storie di uomini e di bambini. Storie di uomini bambini, come Mauro Corona e come oggi Armando Carrara, che continuano a passeggiare nei boschi della propria infanzia e a interrogare quelle voci per farsi raccontare le nostre radici.
Ingresso gratuito fino ai 12 anni.
L’Associazione storico-culturale “L’arme, le Dame, i cavalieri”
e la Compagnia teatrale “Gli artefatti” di Cittadella
Libero adattamento di Nando Amabile
di “Un fil à la patte”
di G. Feydeau
Un signore nobile, povero e libertino è fidanzato con una cantante. Si fidanza anche con una ragazza molto ricca che lui, per il danaro, vuole sposare. La cantante, inconsapevole, viene scritturata per la festa di fidanzamento del suo fidanzato con l’altra donna. Una serie di enormi imbrogli, raggiri, equivoci, colpi di scena, vendette rendono i nostri personaggi validi in ogni tempo perché, anche se con modalità diverse, il desiderio di sposare una persona molto ricca, specialmente quando si è in ristrettezze economiche, e sempre attuale.
Ingresso gratuito fino ai 12 anni.